Onorevoli Colleghi! - I pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO) sono quei pazienti a rischio colpiti da ictus cerebrale, embolia polmonare, trombosi venosa profonda, infarto del miocardio o a rischio di svilupparlo (cardioperati), e che pertanto sono costretti ad assumere giornalmente farmaci considerati «salvavita».
Questi farmaci non possono essere somministrati secondo una dose fissa, ma è necessario eseguire controlli periodici di laboratorio mediante un test coagulativo (tempo di protrombina) al fine di regolare opportunamente e giornalmente la dose del farmaco impiegato, in modo da avere un effetto anticoagulante appropriato: né eccessivo (rischio emorragico), né scarso (rischio di trombosi).
Attualmente in Italia i pazienti in terapia anticoagulante sono circa 600.000. Ma questo numero è in continua crescita perché aumentano le persone sottoposte ad interventi cardiochirurgici e anche perché, grazie al trattamento anticoagulante, sta decisamente riducendosi il tasso di mortalità di questi pazienti.
La sorveglianza dei pazienti in TAO è costituita da un insieme di varie attività: esami di laboratorio, prescrizione di adeguata posologia, informazione ed educazione dei pazienti, aggiornamento scientifico, controllo e trattamento delle complicanze.
Diversamente da quanto realizzato in altri Paesi europei, la sorveglianza in Italia è attualmente effettuata in modo sostanzialmente